

Lo sport e l’allenamento hanno il grande dono di poterci insegnare come, i risultati, siano figli di un lavoro di preparazione mirato e scrupoloso: nulla è per caso.
Ogni atleta desidera di poter vivere solo giornate buone, in cui le sedute funzionano alla perfezione, le sensazioni sono sempre buone e i risultati in perenne e costante miglioramento.
È possibile che questo accada? Secondo me no e ritengo anche che sia, da un certo punto di vista, meglio così! È proprio lo scostamento dalla perfezione a fare da guida verso il miglioramento continuo.
Immaginiamo che un atleta faccia fatica a portare a termine un allenamento, quale pensate possa essere la sua reazione? Gioia? Contentezza, euforia? Penso proprio di no!
Eppure sarà proprio quell’allenamento, i feedback che l’atleta saprà portare al suo allenatore, a garantirgli la riprogrammazione del lavoro in modo più consono alle proprie caratteristiche generali e del momento. Questa riprogettazione gli garantirà una futura crescita.